Una settimana fa ho scoperto e subito acquistato questo splendido albo illustrato per il quinto compleanno della mia BimbaGrande.
Mi è arrivato dritto al cuore, come un invito, l'ennesimo, a guardare il mondo CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO; un mondo dove piccoli dettagli di un giorno qualunque sono attimi straordinari di meraviglia, per lo spirito di un bimbo.
Due sole parole :
"PRESTO", incita di continuo la mamma, seppur sorridente e giustamente di fretta per paura di perdere il treno e di prendere la pioggia.
"ASPETTA", risponde il piccolo invitandola a rallentare e fermare un attimo la corsa della quotidianità, così lontana dal tempo lento lento dei bambini.
Il libro si apre con una dedica dell'autrice che fa riflettere:
"PER MIA MAMMA, CHE HA ASPETTATO"
Lo so bene, anzi benissimo, che non sempre è possibile ASPETTARE, rispettare il ritmo naturale dei nostri figli. Se avessi una telecamera nascosta al mattino, quando ho fretta e devo andare a lavorare dopo aver lasciato la piccola ai nonni e la grande all'asilo, e loro si fermano a salutare i fiori e raccoglierne uno per la nonna, uno per il nonno, uno per la mamma, uno se per caso incontriamo qualcuno nei cento metri di strada che ci separano da casa dei nonni, uno perché magari arriva Irene nel pomeriggio, uno per la sua bambina, uno se per caso passasse Babbo Natale a marzo..."mamma ho dimenticato il ciuccio", "guarda il gatto bianco che dorme sul terrazzo" OMMIODDIO!!! mi viene fretta anche solo a rileggermi, cosa stavo dicendo... ah ecco... se avessi una telecamera nascosta e potessi riguardarmi penserei di aver bisogno di "uno bravo"!
E' difficile, ma quanto sarebbe bello, poter sempre aspettare. Allora impariamo a concederci UN TEMPO, nell'arco della settimana, in cui possiamo camminare al loro passo, accanto a loro e non davanti a loro; un tempo in cui possiamo permetterci di guardarci attorno con GLI OCCHI DI UN BAMBINO, del nostro bambino, per gioire insieme dando da mangiare alle anatre, guardando i pesci in un acquario, osservando una farfalla, accarezzando un cagnolino, come il protagonista del libro.
E' un tempo sacro di cui poi non si può più fare a meno; è un regalo per noi stessi, prima ancora che per i nostri figli!
E vi posso assicurare che, come ci dimostra il finale dell' albo di Antoniette Portis,ci sono spettacoli per cui vale la pena perdere il treno!
Mammamani
E voi lo avete letto? Che emozioni vi ha mosso? A quali momenti vi ha fatto pensare? Lasciate un commento se vi va! Vi leggeremo con calma e vi faremo aspettare a lungo prima di avere una risposta (per fare esercizio) :-)
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