21/10/16

18 CONSIGLI PER LA COMUNICAZIONE CON BAMBINI CON DIFFICOLTA' DI LINGUAGGIO... dati da una logopedista

Spesso nei forum o su gruppi fb leggo di genitori molto preoccupati per le difficoltà di linguaggio dei loro bambini e spesso i consigli più assurdi o controproducenti di altre mamme del "mi han detto che" si sprecano, primo fra tutti quello di fingere di non capire per fare in modo che i bambini si sforzino di più. Non dubito della buona fede di chi non ha mai avuto la possibilità di confrontarsi con un logopedista, ma è proprio la mancanza di conoscenze di base e di strumenti a far danni.

Con il consenso del gruppo Erickson vi posto dei consigli preziosi dati da una logopedista molto competente, la dottoressa Valentina Dutto, tratti da un utilissimo libro, ricco di giochi e attività, per il consolidamento delle abilità fono-articolatorie : "Giochiamo con i fonemi".
Il volume non si rivolge soltanto a logopedisti e ad insegnanti della scuola dell' infanzia, ma anche "ai genitori che vogliono accrescere le competenze linguistiche dei loro figli, non necessariamente con disturbi del linguaggio, in contesti comunicativi significativi e divertenti, senza diventare dei viceterapisti, ma sperimentando la bellezza di stare con i propri figli, divertendosi e conoscendoli un po’ di più, considerandone così tutte le potenzialità".

Questi consigli, inoltre, vanno messi in pratica con tutti i bambini quando iniziano a comunicare attraverso il linguaggio, così come con tutti i bambini che non hanno fretta di iniziare a farlo.


CARI GENITORI ED INSEGNANTI

1) fate scoprire il linguaggio come mezzo interessante e stimolante;

2) cantate canzoncine, recitate filastrocche e raccontate storie al vostro bambino;

3) coinvolgete il bambino in giochi simbolici e interattivi;

4) accettate ogni forma di comunicazione il bambino utilizzi, sia mimica e gestuale sia verbale: il
bambino si deve sentire capito!

5) favorite l’uso del gesto a supporto dell’efficacia comunicativa;

6) parlate normalmente al bambino, in modo rilassato e lento, ma senza scandire troppo le parole; commentate quello che state facendo, stimolatelo a raccontare e dialogare;

7) ascoltate il bambino quando parla, anche se mostra difficoltà, con attenzione e serenità, senza mostrare fretta, ansia, insofferenza;

8) lasciate che concluda sempre il suo discorso, anche se richiede più tempo;

9) riformulate la produzione «scorretta» del bambino e non correggetela: il bambino impara implicitamente dal modello verbale dell’adulto;

10) non «ricattate» per avere la produzione corretta, non obbligate il bambino a ripetere;

11) valorizzate le altre qualità del bambino in modo da aumentare la sua autostima: create intorno al bambino un mondo accogliente dove il suo «problema» non venga sottolineato e ingigantito;

12) usate la strategia del modeling : fornite sempre un modello corretto dal punto di vista linguistico, non storpiate le parole, non pronunciatele nel modo in cui le pronuncia lui;

13) espandete il suo enunciato, senza pretendere la ripetizione forzata.
Inoltre è importante:

14) non fingere di non capire per far «sforzare» il bambino. Non è la soluzione corretta: aumenta la consapevolezza di essere inadeguato, genera frustrazione e di conseguenza comportamenti di evitamento, fuga dalla relazione e chiusura;

15) non parlare davanti al bambino delle sue difficoltà;

16) non anticiparlo quando parla, completando le parole o le frasi;

17) non interromperlo dicendogli che avete già capito;

18) non mortificare, anzi, favorire l’uso del gesto a supporto del linguaggio verbale del bambino: questo può aiutarlo a esprimersi, favorendo la sua efficacia e possibilità comunicativa.





La scheda del libro con esempi di giochi contenuti potete trovarla qui :
http://www.erickson.it/Libri/Pagine/Scheda-Libro.aspx?ItemId=40692  


Mammamani


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