26/01/18

La ricompensa del gatto,Studio Ghibli... di gatti, fiducia in sè e trasformazione

Avete presente il favoloso libro "Il topo che non c' era"? per tutti gli amanti dei topolini... topolini di tutti i tipi...
Ecco, gli amanti dei gatti possono godersi ancora di più la visione di questo lungometraggio... gatti di tutti i tipi...
Gli amanti dello studio Ghibli, come me del resto, potrebbero anche rimanere delusi da questo spin-off de "I sospiri del mio cuore" da cui ha preso i due personaggi meravigliosi di Baron e Muta Moon, ma visto come una fiaba con bambini piccoli non si può non goderne la visione (forse se lo avessi visto anni fa non lo avrei apprezzato così tanto, perché mi sarei aspettata tematiche  più profonde e almeno qualche mia lacrima). Lascio a voi, se vi interessa, la ricerca della storia di come sia nato, da chi e perché, questo anime.
Con le mie bimbe non ci perdiamo quasi nulla delle nuove uscite al cinema, ma in casa, quando abbiamo tempo di goderci il tempo, preferisco affrontare lungometraggi che esplorino atmosfere, linguaggi espressivi, caratteri e soprattutto grafiche differenti, meno colorate, meno cantate, meno veloci rispetto a quelli tipici di Disney and company.
In realtà la tematica sarebbe importante, perché parla del delicato periodo dell'adolescenza, del senso di inadeguatezza e di confusione che spesso accompagna questa fase, ma è un tema trattato in modo divertente, tanto che l'aspetto spirituale (quello del viaggio iniziatico alla scoperta del vero sé) diviene comprensibile solo ad uno sguardo adulto. Per questa ragione è un lungometraggio (75 minuti) che può essere goduto a tutte le età.

La storia narra le avventure di Haru, una ragazza adolescente, impacciata, ritardataria e per nulla consapevole di sé stessa e nemmeno della propria bellezza, sospesa fra il mondo infantile e l' età adulta, quel "tempo non tempo" che molti di noi hanno vissuto alla sua età.

Un giorno Haru salva un gatto che stava per essere investito da un camion e che per questo la ringrazia... a parole.

La stessa sera, come in un sogno, una parata di gatti antropomorfi con tanto di guardie del corpo dal pelo alla Matrix, si presenta fuori casa della giovane per informarla che il gatto da lei salvato era nientemeno che il figlio del re dei gatti e che per questo verrà ricompensata.



Dopo le prime ricompense assai bizzarre per un'umana (il giardino pieno di erba gatta alta quasi quanto lei, dei pacchettini pieni di topolini...), Haru viene informata che il re dei gatti ha deciso di darla in sposa a suo figlio. Rispondendo all'offerta con non poca ambiguità data dalla sua poca chiarezza con se stessa, in conflitto tra sogni e realtà, la ragazza lascia ad intendere di aver accettato e la sera stessa viene prelevata da un' ondata scenograficamente splendida di gatti, per essere accompagnata nel loro regno.



Tutto ciò non prima di aver scoperto da sua mamma che da bambina diceva di poter comunicare con i piccoli felini, di aver sentito una voce guida femminile che le indicava la strada da seguire e di aver incontrato, in un "regno di mezzo" che si anima soltanto al calar del sole, i suoi futuri compagni di viaggio e aiutanti: il gattone burbero e scontroso, nonché simpaticissimo e di gran cuore, Muta Moon , il gargoil corvo Toto e il meraviglioso e affascinante Baron.


Nel regno dei gatti
                                

la giovane incontrerà la gattina Yuki (la voce guida) e al fianco dei suoi aiutanti vivrà la sua avventura, che la porterà ad una duplice trasformazione, da umana a gatta e da gatta ad una nuova Haru, consapevole delle proprie potenzialità e bellezza interiore ed esteriore (non peraltro in Giappone il gatto è simbolo di trasformazione).

Haru ha dovuto ricordare e richiamare la sua bambina interiore e fidarsi di lei per potersi evolvere, proprio come ognuno di noi!

Raccontata così non sembrerebbe una fiaba per bambini, ma vi assicuro che ha tutti i crismi per esserlo, oltre ad essere un anime davvero divertente con un ritmo leggero, senza scene spaventose, senza tempi morti e con immagini davvero splendide degne dello Studio Ghibli in alcuni passaggi(come il tramonto che permette al regno di Baron di prendere vita o il ritorno di Haru nel regno reale).

Alle mie piccole (6 e 4 anni) è piaciuto tantissimo, ma è anche vero che noi viviamo con due pelosetti felini... e per quanto riguarda me... beh... io l'ho sentito sulla pelle perché, come Haru, anch'io quando mi perdo ho bisogno di ricordare come ero da bambina per ritrovarmi e  poi io sono sempre in trasformazione. Voi no? 
Mammamani





2 commenti:

  1. Non guardo buoni film da molto tempo. Questi film https://www.cb01.xyz/ possono anche essere aggiunti al concorso.

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